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Cornuta di Caltanissetta - T.R.S. TUTELA RAZZE SICILIANE

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2020 21:03
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La leggenda, Lucifero fu cacciato dal Paradiso perché voleva farsi simile a Dio. E il Padreterno mandò l’Arcangelo Michele a combattere lo spirito r
Cornuta di Caltanissetta
La Storia leggenda
Come tutti sappiamo, Lucifero fu cacciato dal Paradiso perché voleva farsi simile a Dio.
E il Padreterno mandò l’Arcangelo Michele a combattere lo spirito ribelle: ed ecco i due iniziare, così, un incredibile duello nei cieli, all’insegna del motto del Principe celeste «Quis ut Deus» («Chi come Dio»?)
Il diavolo vola veloce da una nuvola all’altra, tenta di sfuggire all’Arcangelo che ad un certo punto sta per raggiungerlo e afferrarlo: ma Lucifero, con un balzo portentoso, riesce a scansarlo ed eccolo piombarsi in Sicilia, ove tenta di trovare rifugio all’interno del Mongibello, cioè a dire l’Etna. Lì si raggomitola a mo’ di serpente, ma è talmente lungo che il vulcano non può accoglierlo tutto e così la testa gli rimane fuori del cratere. A quel punto San Michele, accortosi di ciò, spicca anch’egli un prodigioso salto e raggiunto il vulcano con un colpo della sua spada fiammeggiante tronca di netto un corno del demonio.
Vuole la leggenda che questo corno, con una lunghissima parabola, finisca addirittura nei pressi di Mazzara e che si trovi ancora lì, al chiuso di una grotta, dove nessuno può entrare a meno che non voglia andare incontro a morte sicura.
Il diavolo allora, fremente di rabbia per aver perduto un corno, lancia un lungo e terribile urlo, tanto da far tremare tutta la terra: e dato che si vede ormai perduto, con un altro prodigioso balzo sbuca fuori dal Mongibello, che prende a vomitare fuoco: e con un impeto di vendetta, si scaglia contro San Michele, riesce ad addentare la penna di un’ala dell’Arcangelo e a staccargliela di netto.
Contento e baldanzoso per quella preda – una penna che, secondo la tradizione, è tutta adorna di preziosissime perle – il diavolo vola via, ma ecco che ad un tratto gli sfugge di bocca per cadere proprio a Caltanissetta
Ed è una popolazione pervasa da una grande gioia quella che accoglie la celestiale reliquia – il cui arrivo è preceduto da un chiarore soprannaturale – non potendo sperare in un dono migliore dal Cielo. Processioni e preghiere di ringraziamento si susseguono in città, dove si organizzano feste straordinarie e si decide l’erezione di una chiesa a memoria del prodigioso evento, con un grande tabernacolo tutto d’oro ove custodire la penna. Ma questa che fine ha fatto, visto che poi se n’è persa ogni traccia? Così conclude la leggenda: pare che, proprio a causa dei troppi peccati della popolazione nissena, se ne sia volata – sdegnata – nuovamente in cielo per ritornare all’Arcangelo. L’Arcangelo Michele allora affido ai pastori un compito molto difficile per riscattare l’onore dei nisseni affidò un animale che racchiudeva in se quel corno perduto e quella penna, gli fu chiesto di conservare l’animale e di cederlo solo a persone affidabili, persone che abbiano dimostrato in vita di essere oneste e corrette. Esiste un altra leggenda che lega le corna a quelle del bue e siano nate per il desiderio della gallina di avere le corna come lui cornuto.
IL VECCHIO DETTO! !!!!!!! CUSTODITE QUESTA GALLINA A PENA DANNAZIONE ETERNA!!!
LA TRADIZIONE FAMIGLIARE DI CUSTODIRE IL SEGRETO!
Grazie a questa tradizione si è potuta conservare in purezza e oggi possiamo ammirare questo spettacolo della natura. Secondo la vecchia tradizione tramandata, questi Polli Cornuti endemici non devono mai uscire delle campagne del territorio e dei vicini paesi dell'hinterland Nisseno dove si sono creati diversi secoli fà, ma si possono solo affidare gratis alcune coppie, ad alcuni parenti ed amici del luogo ritenuti affidabili dopo averli bene conosciuti, per conservarli ed allevarli per se stessi ha scopo amatoriale, ed è stata da sempre vietata qualsiasi forma di speculazione, come vendere esemplari o uova, altrimenti (secondo la tradizione, porta sicura e naturale maledizione e dannazione eterna a chi vende o si prende soldi.
Dopo il riconoscimento ufficiale di questa antica razza, allevata, conservata e detenuta regolarmente è presentata dai vecchi allevatori, successivamente si possono cedere anche ad altri appassionati di altri luoghi che vorranno allevarla.
Ne esistono nel territorio dell’hinterland un buon numero di circa 400 esemplari, ereditati, affidati ed allevati in purezza da alcuni vecchi allevatori, e questi Polli non hanno mai avuto problemi di consanguineità.
La storia
La ricostruzione storica e documentale non è stata semplice, la nostra associazione è arrivata a ricostruire l’esistenza nel 800 DC con il periodo arabo. La leggenda di quel corno conservato in una grotta ci ha portati a cercare altre leggende in Sicilia e una interessante che riguarda il demonio è San Angelo Muxaro, una cittadina internata dell’agrigentino, siamo arrivati a Sant’Angelo seguendo delle piastrelle in ceramica poste nelle fontane, le fontane formano una direttrice, parte dalla xirbi una zona del nisseno e termina nell’agrigentino .
Le piastrelle rappresentano San francesco che è stato il monaco per eccellenza che ha combattuto il male .
Nel piccolo museo abbiamo ritrovato un sigillo del periodo arabo che riporta un animale che è senza dubbio la nostra gallina cornuta.
Questa è la più antica iconografia ritrovata, le ricerche continuano per ritrovare altre raffigurazioni. Le prime foto sono state scattate negli anni 80 da un allevatore e custode della razza il sig. Salvo Amico.
Caratteristiche della razza
Pollo campagnolo, ha un aspetto molto selvatico e spesso la postura è alta specie se è in allerta. Il gallo e la gallina per la presenza del dimorfismo sessuale sono diversi, il gallo è rosso nero e la gallina è simile alla pernice. La colorazione nelle nomenclature corrisponde alla selvatica, molte hanno la testa di moro, cioè nera. Il peso non supera i 2 kg per la gallina e circa 2,5 per gallo. La sua particolare cresta a cornetti la differenzia da razze simili come la francese la Flechè che ha i cornetti molto piccoli. La forma preferita e quella a corna di bue. L’orecchione è rosso con tollerato il bianco.
I tarsi sono verde salice o ardesia e la pelle è morata e non gialla.
Lo standard è in preparazione, e rispetterà la razza cosi come è stata trovata .
Molti sono stati i tentativi di appropriarsi di questa razza da parte di fanatici e approfittatori che credendo di fare affari, ancora oggi con derivati di siciliana li spacciano per questa razza per questo abbiamo redatto un libro genealogico della razza per preservarla da future speculazioni.
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