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Il giorno della Candelora
Il giorno 2 febbraio di ogni anno la chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù, popolarmente chiamata festa della Candelora,perché questo giorno si benedicono le candele,simbolo di Cristo”luce per illuminare le genti”,come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme,che era prescritta dalla Legge Giudaica per i primogeniti maschi.
La festa è anche detta della Purificazione di Maria,perché secondo l’usanza ebraica,una donna era considerata impura per 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi:
il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre,giorno della nascita di Gesù.
Il giorno della Canderola è pure un’antico proverbio popolare, riferito al rituale della Canderola,introdotto dal Patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 479 d.C.,in sostituzione della cerimonia pagana dei Lepercali, dalla quale ha assunto qualche ispirazione procedurale.
Il proverbio è legato anche al clima ed allo scorrere delle stagioni.
La parola Canderola deriva dal latino (festum candelorum) e va messa in relazione con l’usanza di benedire le candele, prima di accenderle e portarle in processione.
I ceri vengono conservati nelle abitazioni dei fedeli per essere riutilizzati,come accadeva in passato per ringraziare le Divinità pagane durante calamità meterologiche, oppure nell’assistenza di una persona malata, o nel caso di epidemie o come accade attualmente in segno di Devozione Cristiana.
La pioggia ed il tempo il giorno della Madonna della Candelora:
Se piove il giorno della Candelora,si rinnovano 40 giorni d’inverno e di piogge, quando invece vi è una bella giornata,si rinnova lo stesso per altri 40 giorni.
Il giorno 3 febbraio si celebra la festa di San Biagio,che viene rappresentato con candele che se benedette il giorno prima si attribuisce il potere tangaturgico.
Nella giornata di San Biagio,in Sicilia le donne fanno le famose (baculiddi),che sono dei piccoli dolci arrotondati oppure allungate impastati con farina,uova di galline nostrane bianche, di siciliane o altre razze autoctone ed altri aromi come semi di finocchio selvatico, origano,rosmarino ecc. e che vanno ha benedire quel giorno prima di essere consumati ed alcuni di questi dolci,vengono offerti al Prete che li benedice,hai fedeli che si trovano in chiesa al momento e dopo la benedizione e ad altri parenti ed amici,se nel caso ci vengono ha trovare a casa.
Dipinto di Giotto ed i famosi "baculiddi" benedetti siciliani.
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