00 28/05/2014 01:39
qualche ceppo ancora c'è, ridotto all'osso. Per il recupero, credo che le due cose che dice Cirasa non siano incompatibili, purchè si mantengano gli scambi biunivoci coi pastori che sono gli unici utilizzatori del cane. Ad essi non si può chiedere di mantenere in purezza la razza, tant'è che non l'hanno fatto, oggi men che prima per l'invasione di tante altre razze facilmente reperibili anche a costo zero. Col Sila s'è fatto così e deve essere d'esempio perchè è riuscito. I pastori vengono a chiedere cuccioli per rinsanguare perchè hanno provato i primi cuccioli nati fuori dall'ambiente pastorizio e hanno visto che lavoravano bene. Ovvio che al momento si può solo fare un lavoro di ricerca e di oculata riproduzione di quei pochi esemplari puri. Poi, se tra qualche anno, i numeri e la qualità saranno tali, allora si potrà pensare a un riconoscimento. Purchè non si proceda come s'è fatto col Past. Siciliano, che dopo 40 anni di interessamento siamo al punto che i cani puri si contano sulle dita di una mano.