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Gli ultimi Cani di Mannara o Cani da Pastori Siciliani

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2022 21:14
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19/01/2015 17:22

Nel passato, come ancora oggi, diversi pastori hanno sempre battezzato uno dei loro figli con il nome di Pasquale; sia come il santo protettore loro e delle pecore ovvero"San Pasquale" e sia perchè quello battezzato con tale nome potesse ereditare e continuare l'attività di pastore con alcuni suoi fratelli.
Tra i tantissimi giovani pastori dei secoli passati, con il nome Pasquale uno è stato quel Pasquale che si innamorò della giovane e bellissima contadinella Cinzia, sempre con il rossetto sulle sue belle e dolci labbra; ma poichè lei era molto più bella e alta di lui un giorno Pasquale decise di lasciarla e lei in preda alla disperazione si andò a gettare in una palude trasformandosi in una "Biddina" (secondo la vecchia leggenda tramandata e raccontata nei secoli dai vecchi pastori delle campagne del nisseno dove la bella Cinzia visse la sua breve giovinezza prima di trasformarsi per sempre in Biddina dopo quel suo gesto disperato). Tutti i pastori e gli appassionati dei Cani di Mannara siciliani, non dobbiamo mai dimenticare questa bellissima storia di questi due innamorati Cinzia e Pasquale perchè ci si rende conto dell'importanza di una cosa quando si perde, e poi quando ci si pente e si vuole recuperare è sempre troppo tardi perchè in tutte le cose è sempre la prima azione quella che conta.
I giovani pastorelli del passato quando incontravano altri pastori più anziani strada facendo o durante le transumanze, e alle diverse persone che incontravano li salutavano sempre per primi; agli adulti con il gesto di abbassare la testa e con la mano destra ,sia durante il giorno come pure durante la notte, con queste parole:"SABBENEDICA A VOSSIA"; mentre ai pastori più anziani e alle persone di rilievo sociale "SABBENEDICA A VOSCIENZA", e l'anziano rispondeva "SANTU", come dire santo e bravo ragazzo pastorello e buon lavoratore.
Le persone più anziane dai più giovani venivano salutate e trattate sempre con il massimo del rispetto, anche perchè gli anziani in tutte le cose avevavo avuto tantissima esperienza, e i giovani spesso si rivolgevano a loro per avere diversi consigli sia nei tantissimi lavori della pastorizia come dell'agricoltura ecc.
SABBENEDICA A VOSSIA (buongiorno/buonasera a lei).
[SM=g7422]
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